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STUDIO PER UN CORTEO STORICO

DELLA PODESTERIA DI VINCI

AI TEMPI DI LEONARDO

 

PREMESSA

 

SUGGESTIONI STORICHE  TRATTE DAGLI STATUTI COMUNALI DEL 1418 ( vigenti al tempo di Leonardo)

 

ORGANIZZAZIONE POLITICA DELLA COMUNITA’

 

VINCI faceva parte della LEGA DI CAPRAIA (1415) composta dai Comuni di Capraia, Cerreto, Colle alla Pietra  Collegonzi, Misignano, ricompresa nel VICARIATO DELLA VALDELSA (1415), con sede a Certaldo

 

 

A VINCI SI TROVAVA UN PODESTA’ “GIUSDICENTE”

Funzionario della Comunità Locale, espressione della Dominante (Firenze), era tenuto a mantenere l’ordine pubblico.

Amministrava la giustizia civile, ed in alcuni casi,  penale ( era competente per i reati di furto, gioco d’azzardo, bestemmia, spergiuri , ingiuria o “chi rimproversasse morte” agli altri)

Giura sugli Statuti del Comune di Vinci.

Eta’ minima 30 anni – Durata Semestrale –Eletto a sorte, doveva presentarsi il giorno prima, pena una multa

Il Podestá e la sua famiglia abitavano a Vinci.

 

SINDACI SULL’OPERATO DEL POTESTA’ (Rubrica 10)

Due abitanti del Comune ed un forestiero nominato dai Capitani e dal Consiglio dei XII

Operavano in loco per tre giorni, poi il Podestà era soggetto ad altro sindacato in quel di Firenze.

 

CONSIGLIO GENERALE DEL COMUNE DI VINCI (Rubrica 27)

Trenta uomini del Comune, tutti di parte Guelfa, così articolato

 

- DUE CAPITANI DI PARTE GUELFA

- CONSIGLIO DEI XII

- XVI CONSIGLIRI

 

IL CONSIGLIO RISTRETTO ERA COMPOSTO DAI CAPITANI E DAL CONSIGLIO DEI XII

 

Il Consiglio Generale del Comune deliberava e obbligava la collettività secondo il dettame del Suddetto Statuto . Votava a maggioranza qualificata (26 su 30) salvo eccezione. Ogni provvedimento doveva essere però vistato dal Podestà che aveva un controllo generale

Altro potere era quello di evitare la responsabilità collettiva in materia penale.

Aveva capacità di imposizione nei confronti dei cittadini allibrati, cioè dotati di capacità contributiva.

Nominava i nuovi capitani e Consiglieri con il sistema dell’estrazione delle cedole dalle borse almeno 15 giorni prima della loro scadenza.

 

CAMERLINGO GENERALE

Disponeva dei pagamenti disposti dal Consiglio Generale

 

CONSIGLIO RISTRETTO

-         Riformavano ogni 4 anni la totalità delle cariche del Comune (Rub. 28): la cd.riforma degli uffici, alla presenza del  Podestà  o del suo notaio;

-         nominavano gli ambasciatori

-         nominavano il messo del Podestà

-         eleggevano il consiglio dei garanti (4 persone) che dovevano controllare i soggetti garanti e le fideiussioni presentate dai cittadini contribuenti e famiglie;

-         nominavano i SINDACI del notaio ( due vinciaresi ed un notaio forestiero)

-         nominavano gli UFFICIALI DELLE ACQUE

-         nominavano gli UFFICIALI E GOVERNATORI DELLA GABELLA DEL VINO;

-         nominavano i DUE ESTIMATORI

 

COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO GENERALE DEL COMUNE: (Rubr. 49)

La Podesteria di Vinci del 1418 era composta dai Comuni di VINCI, di VITOLINI e dal popolo di Santa Maria a FALTOGNANO

La composizione dipendeva dalla rata di estimo che doveva essere pagata dalla singole Comunità

-         1 Faltognanese

-         2 Vitolinesi

-         5 Vinciaresi

Votano a scrutinio segreto con la maggioranza di due terzi e veniva convocato da PODESTA’

Poteri:

-         Nominava UNO O PIU’ SINDACI prima dell’entrata del nuovo VICARIO DELLA VALDELSA e VALDIPESA e ad esso dovevano ubbidire;

-         Imponeva dazi e imposte per il VICARIO, anche per sostenere le spese militari;

-         I due Comuni ed il Popolo dovevano concorrere alle spese del Palagio e della casa dove abita il Podestà e il Notaio

 

IL PARLAMENTO DEL COMUNE (Rubr. 12)

L’Assemblea formata da ogni uomo di Vinci che avesse un’età compresa fra i 14  e i 70 anni: l’organo sovrano del Popolo

Veniva convocato suonando la CAMPANA DEL CASTELLO PER TRE VOLTE A DISTESA). Non sono specificate le competenze. Veniva convocato dai Capitani o dal Podesta’ che lo presiedeva. Doveva decidere su argomenti di estrema importanza. Chi non partecipava veniva punito.

Partecipavano solo gli uomini

 

I GHIBELLINI (Rubr. 41) ovvero i cosiddetti SEGNATI DI VINCI

Erano coloro che erano esclusi da tutte le cariche, in ricordo degli eventi del 1315.

Nel XV° secolo erano ridotti agli:

-         eredi della famiglia degli Adimari, che si erano chiamati Signori di Anchiano

-         gli abitanti di Vinci che erano stati loro seguaci negli anni 1315 e 1318

I loro nomi erano contenuti in un libro, detto il LIBRO DEI SEGNATI, che veniva conservato a Firenze  e che poteva essere consultato dal Podestá o chi per esso quando vi fosse un dubbio sull’appartenenza o meno di qualcuno alla parte guelfa

 

Altre cause di INCOMPATIBILITA’ PER CARICHE PUBBLICHE:

debitori per non avere pagato le imposte,

la condanna per furto,

frode e baratteria (interdizione per dieci anni)

 

IL NOTAIO DEI DANNI DATI

 

Si intende per DANNO DATO ogni forma di danneggiamento alle coltivazioni e alle piante prodotto dalle persone e dal loro bestiame

 

Il notaio, nell’interesse di garantire gli approvvigionamenti annonari a Firenze, provvedeva sulla base degli Statuti alla tutela della produzione, che veniva lasciata all’autonomia delle varie comunità

 

Non doveva essere vinciarese o appartenere a Comune confinante, anzi doveva provenire da città distante almeno 10 miglia.

 

Rimaneva in carica un anno e riceva un compenso di 160 lire, rateizzate mensilmente

Non poteva allontanarsi senza licenza dei Capitani

Apparteneva alla Corporazione dei Giudici e Notai.

Aveva funzione giusdicente: poteva comandare, imporre e punire

 

Veniva coadiuvato dalla:

 

GUARDIA DEI DANNI DATI DETTA “CAMPAIO”

eletta dai due Capitani del Popolo e dal Consiglio dei XII (Rubr. 32)

 

-         Denunciava  i cittadini che non provvedevano alla cura della produzione

-         Doveva obbedire al Notaio

-          Andava a cercare gli animali e i loro pastori che avessero recato danno ad altri, con particolare riguardo alle vigne

 

Soggetti punibili : OGNI PERSONA A PARTIRE DALL’ETA’ DI SETTE ANNI

 

 

CAMERLINGO

Nominato a sorte, rimaneva in carica sei mesi

Riceveva i proventi da dazi, gabelle e condanne e faceva il rendiconto al Notaio

 

ESATTORE

Nominato a sorte ogni sei mesi. Doveva versare le somme al Comune di Firenze onde evitare la responsabilità collettiva

 

Entrambi, camerlengo e esattore, non potevano in alcun modo partecipare alle riunioni del Consiglio, senza autorizzazione dei Capitani e del Podestà.

 

MALLAVEDORE

Ovvero coloro che garantiva le singole famiglie. In mancanza, non si potevano ricoprire cariche o uffici

 

 

 

 

 

CORTEO STORICO DELLA PODESTERIA DI VINCI

 

XV/XVI° SECOLO

 

 

 

L’uscita del Corteo Storico deve essere preannunciata dal suono del CAMPANO DEL CASTELLO per TRE VOLTE a distesa, segnale dell’adunanza dell’Assemblea di tutti i cittadini, dai 14 ai 70 anni

 

 

 

 
I°QUADRO

 

I POPOLI DEL COMUNE DI VINCI

 

Palvese del Comune di Vinci

 

Palvese del Comune di Vitolini

 

Palvese del Popolo di Santa Maria di Faltognano

 

Corteo delle Donne e dei Bambini minori dei 14 anni,

con giochi della quotidianità

 

Corteo dei cittadini non allibrati,

con scene di vita popolare

 

Lo storpio ed il cieco elemosinanti

 

 

Corteo dei malfattori

( secondo le sanzioni penali che poteva infliggere il potestà di Vinci)

 

Libro delle pene portato da paggio

 

Bestemmiatore

(Contraddistinto dal viso tinto di rosso e dalla coda biforcuta del diavolo,

 che fuoriesce dal mantello)

 

Il giocatore d’azzardo

(con due dadi giganteschi in mano)

 

I violenti

 ovvero coloro che avevano partecipato ad una rissa

 

Le malelingue

( Un vinciarese accompagnato da due comari, oppure anche tre comari  pettegolanti e provocatrici, anche con gli spettatori, facenti segni e ammiccamenti a significare “le corna altrui”; l’approfittamento”,”l’inciuciamento”  …)

 

 

Il piccolo ladruncolo e il Campaio

 

Un bambino di circa dieci anni “beccato” mentre rovistava nel campo altrui ( per rubare uva o altro prodotto: ciliegie ... ), con la bocca ed il vestito tutta sporco,  accompagnato da un Campaio, la Guardia dei Danni Dati,  un po’ tonto, che con una mano  lo prende per l’orecchio per portarlo davanti al Notaio per essere punito e dall’altra il “corpo del reato” in mano … dove ogni tanto il ladruncolo infila la mano e di nascosto continua a mangiare)

 

La banda degli amici del ladruncolo

Altri ragazzini che tentano di nascosto sottarre al Campaio parte del “corpo del reato” e agli altri personaggi del Corteo la borsa dei soldi (piccioli)

 

 

Il sindaco dei malefici

 ovvero colui che formalizzava le accuse dinanzi al Vicario per i reati più gravi

 

Questo quadro introduce i popoli che componevano il Comune di Vinci del XV/XVI° secolo ed è dedicato a tutti coloro che per norma statutaria non potevano partecipare alla vita politica e quindi rivestire incarichi presso gli uffici del Comune, ovvero le donne di tutte le età e i bambini inferiori agli anni 14, anche se i bambini potevano essere soggetti punibili fin dall’età di sette anni ( vedi la figura del ladruncolo);  i popolani non allibrati, ovvero coloro che non avevano capacità contributiva e che non avevano mezzi economici per pagare le gabelle ( personaggi quindi poveri e con abiti umili); coloro che pur allibrati avevano subito delle condanne e che pertanto venivano allontanati da tutti gli uffici, che naturalmente portavano con sé il segno del loro “peccato”….


 
II ° QUADRO

 

CORTEO DEI GHIBELLINI

 ovvero coloro che avevano l’interdizione perpetua dai diritti politici introdotto dal

 

Palvese dei ghibellini

(Giglio bianco in campo rosso)

 

Libro dei fatti ed eventi del 1315-1318

Portato da paggio del Comune di Vinci

 

Libro dei “segnati”

Portato da paggio del Comune di Firenze

 

Corteo degli eredi degli Adimari, signori di Anchiano

 

Palvese della Famiglia Adimari

 

Eredi delle famiglie vinciaresi alleate agli Adimari

 

 

La leggenda del Campano di Vinci

Il traino del Campano del Castello di Cerreto  verso il Castello di Vinci,

ad opera di paggi del Comune di Vinci,

 accompagnati da guardie del Comune di Firenze

 

Negli Statuti del Comune di Vinci si perpetua la memoria degli eventi del 1315-1318 e delle due ribellioni al Comune di Firenze ad opera dei Signori di Anchiano e di Cerreto, appartenenti alla Famiglia Adimari, con l’interdizione perpetua da tutti i pubblici Uffici per i loro eredi ed i parenti della famiglie che vi fecero parte. La norma è ancora vigente nel XV/XVI secolo, tanto è vero che presso il Comune di Firenze si trova il libro dei segnati che il Podestà, o chi per esso, può ancora consultare in caso di dubbio sulla parentela o meno di uno di questi soggetti, che pertanto non potranno mai rivestire incarichi o uffici per il Comune.

Tale quadro rappresenta il riferimento storico ed il giuramento di fedeltà del Comune di Vinci alla parte GUELFA del Comune di Firenze.

Per accrescere la tensione e suggestione del quadro, la presenza dei ghibellini può essere accompagnata da torce accese e il volto dei personaggi coperto da un “velo” a significare la loro morte “politica” , segnata dal Comune di Firenze.

La leggenda del Campano è una forzatura, non si ricorda dai libri ma semplicemente per una antica tradizione orale, Il Campano dovrebbe essere riprodotto in cartapesta e trainato con carri guidati da animali …..

 

 
III° QUADRO

 

 IL PARLAMENTO DEL COMUNE

Organo sovrano del popolo

 

 

Paggio che porta in mano il Sigillo della Comunità di Vinci

 

Corteo degli uomini allibrati dall’età di 14 anni all’età di 70 anni

dei Comuni di Vinci, Vitolini e del popolo di S.Maria di Faltognano

Con costumi relativi possibilmente alle arti e mestieri dell’epoca,

 segno della capacità contribuiva

 

in alternativa : l’ALLEGORIA DELL’ETA’ DELL’UOMO

 

Il gruppo dei mallevadori (facoltativo)

Ovvero di coloro che garantivano per le famiglie  il pagamento delle tasse

 

L’OMAGGIO A SAN GIOVANNI BATTISTA

Il cero o altro palvese che il popolo di Vinci porterà e lascerà

in San Giovanni a Firenze come segno di fedeltà al Comune di Firenze

nel giorno di San Giovanni Battista

 

E’ il quadro più complesso in quanto rappresenta l’Assemblea di tutti gli uomini del Comune, richiedendo pertanto un numero elevato di persone.

A livello coreografico, si potrebbe sopperire con l’ALLEGORIA DELL’ETA’ DELL’UOMO a significare l’unità  “plenaria” dell’organismo politico

 

TRE GIOVANI  ADOLESCENTI

DUE UOMINI ADULTI

UN ANZIANO

detto il SAVIO

 

Peraltro la figura del Savio trova una sua precisa collocazione nei suddetti Statuti in quanto, nelle questioni familiari, il Podestà non poteva intervenire e ci si rimetteva al parere di un collegio di uomini. presieduto dalla persona più anziana, detta appunta il Savio

 

Il Corte dei Mallevadori e del tutto FACOLTATIVO, sono quei signori che garantiscono al Podestà il pagamento delle imposte da parte delle famiglie vinciaresi

 

Il Cero, che non necessariamente poteva essere una candela, come si potrebbe pensare, è documentato storicamente negli Statuti del Comune di Firenze: tutti i Comuni del Contado Fiorentino il giorno di San Giovanni Battista portare il “Cero” all’interno della Chiesa in segno di sottomissione e dove venivano conservati per tutto l’anno

 


IV QUADRO

 

CONSIGLIO GENERALE DEL COMUNE

 

 

IL CLERO

 

Alcuni chierichetti

 

Secondo Statuto, almeno dieci preti

con la cotta indosso e piccolo torchietto,

il Rettore di Santa Croce si contraddistinguerà per la candela in mano

( secondo lo schema della Processione dei Santi Giovanni)

 

in alternativa

 

RETTORE DI SANTA CROCE

RETTORE DI S.PIETRO

RETTORE DI S.MARIA

 

con i palvesi dei protettori dei rispettivi popoli

S.ANDREA

S.PIETRO

S.MARIA

 

Paggi con libagioni in mano

( a ricordo del desinare che il Podestà organizzava una volta all’anno per tutti preti)

 

L’INFILTRATO

(Chi veniva sorpreso a mangiare con i preti veniva punito… personaggio che tenta di assaggiare  i vari cibi destinati ai preti)

 

 

DUE CAPITANI DI PARTE GUELFA

CON FAMIGLIE

 

Paggi con tavola con esposti otto pani e quattro mezzi quarti di vino

( Era quanto veniva stabilito dal Comune per la mensa  del Consiglio dei XII e dei Consiglieri, sempre in occasione della Festa dei Santi Giovanni)

 

 

 

IL CONSIGLIO DEI XII

Dodici uomini

 in alternativa un numero minore di rappresentanti

 

SEDICI CONSIGLIERI DEL COMUNE

Sedici uomini, in alternativa un numero minore di rappresentanti

 

GLI UFFICIALI NOMINATI DAL CONSIGLIO GENERALE

 

Cassa dei denari portata da paggio

 
CAMERLINGO GENERALE

Ovvero colui che disponeva dei pagamenti disposti dal Consiglio Generale

 

 

Brocche di  acqua e catino portati da paggi

 
GLI UFFICIALI DELLE ACQUE

Ufficiale del Rio del Vincio

Ufficiale del Rio dei Morticini

Ufficiale del Rio  di Streda

Ufficiale del rio Lamporecchiano

 

IL BUON VINO DI VINCI

 

Paggio del Comune di Firenze

con atto di vendita delle terre di Vinci da parte dei Conti Guidi a Firenze

in cui viene fatto riferimento al buon vino di Vinci

 

Botte, caraffe e cesti di uva portate da paggi

 

GLI UFFICIALI E GOVERNATORI DELLA GABELLA DEL VINO

Quattro “buoni” uomini del Comune

 

 GLI OSTI E VENDITORI AL DETTAGLIO DEL VINO DI VINCI

 con misure consentite per la vendita al dettaglio

 

Gabbia con piccioni portata da paggio

AMBASCIATORI DEL COMUNE DI VINCI

 

Rotolini di pergamena legati fra loro a cartucciera portati da paggio

IL MESSO DEL COMUNE

 

Gabbietta con colomba portata da paggio

UFFICIALI PACIARII TERMINATORI LEVATORI

 E PONITORI D’ESTIMO

Quattro ufficiali con il potere di pacificare e comunque riportare a concordia le questioni sorte fra privati cittadini

 

Trattasi del quadro centrale del Corteo, dove dovrebbero “spiccare” i due capitani con le loro famiglie.

Lo schema di sfilata, fino ai Consiglieri, viene ripreso dalla descrizione della Processione dei Santi Giovanni che il Comune organizzava il 27 dicembre dal Palagio fino alla Madonna di Sotto; dopo i consiglieri veniva infine il Podestà.

Il riferimento a tale festività è l’unico che consente una minima descrizione del clero.

La presenza dei cibi sta a ricordare l’evento per il quale il Comune si addossava il costo del desinare dei preti, oltre ad una elemosina individuale, e per “invogliare” i consiglieri, che probabilmente si muovevano da fuori, Vitolini o Faltognano, predisponeva un altro vitto assai più modesto. Gli infiltrati a tali pranzi venivano multati ( vedi l’infiltrato…).

La seconda parte del quadro concerne le maggiori cariche ed uffici che venivano nominati dal Consiglio Generale. Le loro denominazioni sono tratte direttamente dagli statuti. Caratteristici ed essenziali al Corte sono le figure degli Ufficiali delle Acque e dei Governatori della Gabella del Vino.  Il numero eccessivo dei componenti dei vari organi può essere ridotto mediante alcune “rappresentanze”, anticipate da paggio con denominazione dell’organo politico; come potrebbero essere eliminati gli uffici minori.

 

 

 

 

 

 

V° QUADRO

LA FAMIGLIA DA VINCI

 

Stemma della Corporazione dei Giudici e dei Notai portato da paggio

 

PALVESE DELLA FAMIGLIA DA VINCI

 

LA FAMIGLIA DA VINCI

Nobile famiglia di origine fiorentina, che risiedeva a Vinci.

I capi famiglia esercitavano la professione di Notaio per il Comune di Firenze, seppure per legge ad almeno DIECI MIGLIA dal luogo di residenza.

 

 

1498 - Dal Riassunto delle Decime di Ser Piero Vinci.
Bocche.
Ser Piero d'anni ...................................................................  69
Lucretia donna di detto Ser Piero .................... d'età d'anni  34
Antonio mio figluolo ........................................ d' età d'anni 18
Giuliano mio figluolo ....................................... d' età d'anni 16
Lorenzo mio figluolo ....................................... d' età d'anni 14
Violante mia figluola ....................................... d' età d'anni 13
Domenico mio figluolo .................................... d' età d'anni 12
Margherita mio figluola ................................... d' età d'anni   7
Benedetto mio figluolo .................................... d' età d'anni   6
Pandolfo mio figluolo ...................................... d' età d'anni   4
Ghuglelmo mio figluolo ................................... d' età d'anni   2 1/2
Bartolomeo mio figluolo ................................. d' età d'anni   1 1/2
Dorate figluola di detto Ser Baldassare (da
Baccaretto, zio di ser Piero) ........................... d' età d'anni 13
 
 

Simbolo della Compagnia dei Pittori di Firenze portata da paggio

 

Ruota di carro con raffigurazione del Nibbio portata da paggi

 

Paggio con in mano l’immagine dell’Uomo di Vinci

 

LEONARDO DA VINCI

che prende per la mano un fanciullo con in mano un modellino con le ali

 

accompagnato da discepoli e servitori

di passaggio a Vinci , che perdono di continuo fogli e schizzi

 

 

a distanza………..

 

IL RICORDO  DI

 

 CATERINA

  ( morta nel 1494 a Milano)

 

con  le  figlie,  PIERA (nata nel 1454) e MARIA (nata nel 1457), LISABETTA (nata nel 1459), FRANCESCO (nato nel 1461 e morto probabilmente dopo il 1490 a Pisa) e SANDRA

 

ACCATTABRIGHE di Piero del Vaccha da Vinci

Ovvero ANTONIO di PIETRO DI ANDREA DI GIOVANNI BUTI

            di professione fornaciaio in una fornace di mattoni

(morto prima del 1504)

 

E I SUOI AMICI

Fra cui GIOVANNI DI JACOPO PASQUINO vocato GANGALANDI (dal paese di origine) residente nelle case di GRAPPA di VINCI, nel 1504 aveva in affitto il “fattoio” del Castello di Vinci

 

E’ il quadro più pittoresco. E’ chiaro che la dimensione della famiglia Da Vinci dipenderà dall’età  con la quale si vorrà raffigurare Leonardo, sicuramente a Firenze e quindi molto probabilmente di passaggio a Vinci proprio nel 1506, ovvero cinquecento anni fa.

Si tiene separato il quadro dal successivo , dedicato al Notaio dei Danni Dati, in quanto non poteva essere esercitata la professione del Notaio nel luogo di residenza e quindi far apparire la famiglia Da Vinci come Notaio del Comune può apparire una forzatura.

Nel quadro si evidenzia inoltre il rapporto fra i ricchi del tempo (la famiglia da Vinci) e i poveri, Caterina con l’Accattabriga e i loro figli ( dai documenti dell’epoca alcune sorelle di Leonardo furono addirittura maritate senza dote)

 

 

 

 

 

 

VI QUADRO

 

IL NOTAIO E LA GUARDIA DEI DANNI DATI

 

Prodotti della terra vinciarese che venivano inviati a Firenze, portati da paggi

 

OMAGGIO ALL’OLIO DI VINCI

     

 

Cofanetto con 160 piccioli (lire),

simbolo del corrispettivo dovuto al notaio portato da paggio

 

 

IL CAVALIERE  OVVERO IL NOTAIO
 E LA SUA FAMIGLIA

(meno numerosa di quella dei Da Vinci)

 

Palvese della Famiglia del Notaio

 

UFFICIALE DI BANCO

OVVERO IL NOTAIO DI CERRETO

E LA SUA FAMIGLIA

 

Palvese della Famiglia del Notaio del Banco di Cerreto

 

GLI UFFICIALI CHE DIPENDEVANO DAL NOTAIO

 

IL CAMERLINGO

Personaggio che conta i soldi di continuo: è colui che per conto del Notaio riscuote i dazi, le gabelle e le condanne con obbligo di rendiconto

 

ESATTORE

Personaggio con carriola di legno con sopra un  sacco “gigliato” colmo di soldi :

 è colui che versa poi i vari introiti al Comune di Firenze

 

IL CAMPAIO

Ovvero la Guardia dei Danni Dati

Gli ufficiali alle dipendenze del Notaio che dovevano controllare che tutti i cittadini provvedessero alla cura dei loro orti e andava a cercare gli animali e i pastori che danneggiavano la produzione

 

POPOLANI CON BESTIE DA CORTILE

OPPURE MASCHERATI DA ANIMALI DA CORTILE E DA PASTORI, CON POPOLANE A RAMAZZARE E PULIRE I RESIDUI,

A SBERLEFFO DEL CAMPAIO.

( quadro comico del corteo)

 

Il notaio puniva su denuncia del Campaio tutti i padroni di quegli animali che si trovavano a pascolare in luoghi altrui e comunque che potevano avere danneggiato la produzione. La pena variava a seconda dell’animale …….. per cui ci potrebbe essere quello mascherato da maiale (pena pù grave), da cane, da gallina …..

 

Il quadro coreografico si dovrebbe accentrare principalmente sui prodotti legati alla Terra e ai prodotti del Comune di Vinci, con particolare riguardo al vino, come prodotto prezioso di questa terra, già ricordato nell’atto di cessione del Castello di Vinci da parte dei Conti Guidi a Firenze nella metà del Duecento.

Il collegamento ai prodotti della Terra in diretto riferimento al Notaio ha un senso ben preciso, in quanto era il funzionario che garantiva l’approvvigionamento annonario di Firenze e pertanto doveva controllare che i cittadini del Comune, oltre a pagare le tasse e le varie gabelle, coltivassero bene la terra e soprattutto curassero i loro orti. Naturalmente veniva punito colui che danneggiava la produzione, compreso coloro che lasciano gli animali liberi a danno degli altri. In particolare, il Notaio doveva controllare che tali animali non sporcassero la Loggia del Comune e che settimanalmente gli abitanti di Vinci provvedessero a pulire davanti la propria casa. Chi disubbidiva veniva multato.

Nella sua opera di controllo e vigilanza il Notaio si serviva del CAMPAIO ovvero della Guardia dei danni dati, che oltre ad andare a cercare gli animali “in libera uscita” provvedeva a ricercare anche i loro padroni per denunciarli al Notaio .

Il Campaio era pertanto un po’ la “spia” del paese, a giustificazione anche della parte finale che si conclude con lo sberleffo dei popolani, laddove riescono a farla franca al Notaio

 

 

 

VII QUADRO

 

LA PODESTERIA ED IL SUO CONSIGLIO

 

 

IL CONSIGLIO DELLA PODESTERIA

(TENUTO A DECIDERE COME  SOSTENERE LE SPESE DEL PALAGIO E DELLA PODESTERIA)

 

Modellino del Cassero di Vinci o Stemma dell’Antico Comune

 portato da paggio

 

 

8 UOMINI ET FAMIGLIE

così composte sulla base degli estimi

1 FALTOGNANESE CON SIMBOLO DEL POPOLO,

o prodotto del territorio ( frutti del bosco e cacciagione )

2 VITOLINESI CON SIMBOLO DEL POPOLO,

o prodotto del territorio ( olivi ed olio)

5 VINCIARESI CON SIMBOLO DEL POPOLO

o prodotto del territorio (uva e vino)

 

IL SINDACO NOMINATO DAL CONSIGLIO

 PRESSO IL VICARIO DELLA VALDELSA E VAL DIPESA

 

 

PALVESE DEL COMUNE DI FIRENZE

 

PALVESE DEI SANTI GIOVANNI

Patroni del Comune

 

Due paggi con gli Statuti del Comune di Firenze e del Comune di Vinci, simbolo del giuramento di fedeltà

 

Bilancia e Spada portata da paggi del Comune

 simbolo del Podestà Giusdicente

 

IL PODESTA’ E LA SUA FAMIGLIA

Palvese della famiglia del podestà

 

I SINDACI DEL PODESTA’ (facoltativo)

 ovvero coloro che gli riguardavano l’operato alla fine del mandato

 

AMBASCIATORE E PAGGIO DEL VICARIO

DELLA VALDELSA E VAL DI PESA (facoltativo)

 

 

Marzo 2006                                                                 Baronick 2006



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